ENERGIA DELLO SPIRITO

E creò Dio a sua immagine!

Rompere il rapporto corpo-coscienza (per noi illuminata), significa ridurre l’uomo ad un vuoto corpo da riprogrammare con un algoritmo.

Sta a noi la scelta, il sé o l’algoritmo.

Ricordate il film Trascendence del 2014 con Jonny Deep, Morgan Freeman e Rebecca Hall?

Il dottor Will Caster, il più importante ricercatore nel campo dell'intelligenza artificiale, che lavora per creare la singolarità tecnologica, una macchina che combini l'intelligenza collettiva di tutto quello che è conosciuto, con l'intera gamma delle emozioni umane, viene avvelenato mortalmente da terroristi anti-tecnologici. Prima che egli muoia la moglie Evelyn ne carica la mente in un computer, in modo che Will possa in qualche modo rivivere, con la collaborazione del suo amico e collega Max Waters che, però, mostra da subito dei dubbi sul procedimento e sulla opportunità di collegarlo a Internet, eventualità che si concretizza quando il gruppo di terroristi, di cui fa parte una ragazza di nome Bree, individua il loro nascondiglio: nel tentativo di salvare Will, Evelyn lo collega alla rete, permettendogli di comunicare e portare avanti le sue ricerche, grazie alla connessione con ogni computer della Terra. Come va a finire? Andate a vedere il film!

Siamo di fronte all’evoluzione post-umana o transumana che dovrebbe dare vita all'“uomo nuovo”, a “la macchina”, che non si dovrà più preoccupare delle malattie, dell’invecchiamento e della morte.

I fautori del transumanesimo, veri e propri sacerdoti di una nuova religione, sono in attesa dell’avvento di quella che chiamano “singolarità tecnologica”.

Il più famoso tra loro, Ray Kurzweil, considerato uno dei più grandi inventori e scienziati informatici viventi,  ha lanciato la sua profezia che si avvererà nel 2045: un’accurata agenda della “singolarità tecnologica”, ovvero il punto in cui il progresso tecnologico accelera oltre la capacità di comprendere e prevedere degli esseri umani. La “singolarità” può riferirsi all’avvento di una intelligenza superiore a quella umana (anche artificiale) e ai progressi tecnologici che, a cascata, ne seguirebbero.

La profezia dell’immortalità.

L’affannosa ricerca umana dell’immortalità, la morte della morte: l’incubo notturno del potere che vuole vivere in eterno, per soddisfare i suoi velenosi singulti di animalità, avidità e illusione.

La morte è una rinascita, la morte della morte è una non vita!

“La macchina” colonizzerà tutto l’universo alla ricerca di quel dio che lo ha creato a sua immagine e somiglianza! Non vi ricorda forse “Vyger”, di uno dei film StarTrek, alla ricerca del suo creatore?

Lo storico Yuval Noah Harari, saggista e professore universitario israeliano, ritenuto il profeta della Stlicon Valley, sottolinea il fatto che l’essere umano non è dotato di libero arbitrio e che risulta opportuno demandare questa funzione, caratteristica della nostra cultura, ad algoritmi sempre più precisi che, interpretando i nostri bisogni e desideri, ci orientano verso orizzonti di felicità.

Siamo di fronte all’annichilimento del Sé spirituale a favore di una vita ridotta all’oblio di Sé.

Fortunatamente ci sono altre coscienze più illuminate, che si oppongono a questa visione, come quella di Nicola Feruglio, filosofo e saggista, Presidente di Antropologia Terzo Millennio, nel suo interessantissimo intervento, che si può seguire nel video “Sostituire il Sé con un algoritmo” (https://youtu.be/Ht28azRtb64).

Lascio a lui le conclusioni:

“Noi dedichiamo più del 50% della nostra giornata a "spippolare" su strumenti informatici e affini, che non solo ci informano, ma ci firmano, ci modellano ad una identità algoritmica e sempre meno psichica e spirituale.

Rompere il rapporto corpo-coscienza (per noi illuminata ndr), significa ridurre l’uomo ad un vuoto corpo, da riprogrammare con un algoritmo.

Sta a noi la scelta, il Sé o l’algoritmo.”

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